Il vitigno Falanghina
Il vitigno Falanghina rientra nella categoria dei vitigni locali a bacca bianca presenti prevalentemente in Campania e in Molise ed è stato ufficialmente inserito nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 1970. A livello nazionale occupa una superficie coltivata di circa 3037 ettari e in Campania raggiunge il 5% della superficie vitata, dove è per lo più presente nella zona beneventana del Sannio, nell’area dei Campi Flegrei e nel comprensorio di Caserta. Storicamente il vitigno Falanghina risulterebbe di derivazione greco-balcanica e deve il suo nome al metodo di coltivazione che lo contraddistingue fin dall’antichità: difatti la vite veniva tradizionalmente legata a dei pali di sostegno definiti “falange“, da cui appunto Falanghina, ossia “vite sorretta da pali”, a causa della sua crescita particolarmente espansiva. Nonostante la sua iniziale diffusione fosse molto limitata e la sua coltivazione fosse quasi del tutto caduta in disuso, il vitigno Falanghina ha comincia gradualmente ad affermarsi tra i vitigni più coltivati grazie alla sua resistenza alla filossera, un insetto particolarmente dannoso per la vite, comparso in Italia verso la fine dell’Ottocento. Il vitigno Falanghina predilige soprattutto zone collinari caratterizzate da un clima mite e molto secco e viene coltivato prevalentemente su spalliere con potatura a guyot.
I vini prodotti con uve Falanghina
Le uve Falanghina sono alla base di molti vini campani pregiati, ne sono un esempio le denominazioni Falanghina del Sannio DOC (e relative sottozone: Solopaca, Sant’Agata dei Goti, Guardia Sanframondi (o Guardiolo), Taburno) Campi Flegrei DOC, Irpinia DOC e altre ancora, tra cui anche numerose denominazioni IGP. In alcune denominazioni le uve Falanghina vengono utilizzate anche per la produzione di vini spumanti. Il processo di vinificazione avviene per lo più attraverso una fase di maturazione che prevede la conservazione del vino in contenitori di acciaio e non di legno, per preservare in questo modo la sua specifica fragranza aromatica. Alla vista il vino ottenuto da uve Falanghina in purezza si presenta con un caldo colore giallo paglierino con lievi riflessi verdolini, mentre il suo profilo olfattivo racchiude insieme note floreali, aromi fruttati e un certo sentore di mineralità dovuto agli elementi di origine vulcanica presente nei territori adibiti alla sua produzione. Al palato si presenta morbido, fresco, delicato e particolarmente bilanciato grazie a un ottimo livello di acidità.
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