Il vitigno Biancolella
Il vitigno Biancolella si annovera tra le varietà di vite a bacca bianca e, come per la maggior parte dei vitigni coltivati in Italia, risulta registrato ufficialmente nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite dal 1970. Attualmente occupa una superficie coltivata che ammonta a circa 164 ettari. Principalmente presente sulla fascia costiera e sulle isole della regione Campania, il vitigno Biancolella è probabilmente originario della Corsica, dove è noto come “Petite Blanche”, ed è stato trapiantato sulla terra ferma dagli antichi Greci. Sulle isole di Ischia, Capri e Procida il Biancolella viene coltivato fin dai tempi antichi, mentre nell’entroterra e in particolar modo nella fascia costiera che comprende la Costiera Amalfitana e Sorrentina è stato introdotto in tempi più recenti dai Borboni. Si adatta particolarmente ai terreni di origine vulcanica e tufacea, grazie ai quali raggiunge ottimi risultati per quanto riguarda la quantità e la qualità delle uve prodotte. Per questi motivi il vitigno Biancolella è stato considerato nel tempo autoctono delle zone in cui viene maggiormente coltivato (principalmente sull’isola di Ischia), dove trova le sue condizioni ambientali ideali soprattutto in riferimento all’altitudine delle zone coltivate – circa 500 metri sul livello del mare – e al clima mite preponderante. L’escursione termica generata dal connubio di questi due elementi – altitudine elevata e clima caldo – contribuisce in modo unico allo sviluppo del particolare corredo aromatico dei vini prodotti con uve Biancolella.
I vini prodotti con uve Biancolella
I vini ottenuti dal vitigno Biancolella acquistano specifiche proprietà organolettiche fortemente connesse al territorio in cui tale tipo di vite è coltivato e alle temperature miti e ventilate che lo caratterizzano. Proprio questi due fattori – temperature alte e l’origine vulcanica del territorio – conferiscono ai vini prodotti con uve Biancolella un particolare intreccio di elementi sapidi e minerali. Il vino così ottenuto si presenta con un colore giallo paglierino e un profilo olfattivo caratterizzato da un profumo fruttato con gradevoli note agrumate, di frutta gialla, mandorla e un ricordo lontano di spezie. Al palato si presenta fresco, balsamico e, appunto, sapido e minerale. Le uve Biancolella vengono spesso utilizzate in assemblaggio con altre uve, come quelle prodotte dal vitigno Forastera. Il Biancolella è presente in numerose denominazioni campane: oltre alla principale, l’Ischia DOC, le sue uve figurano nelle denominazioni Capri DOC, Costa D’Amalfi DOC, Campi Flegrei DOC e altre ancora.
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