Vini campani “Riserva”

La dicitura “Riserva” è attribuita alla annate particolarmente buone nella qualità del raccolto e, in linea generale, un vino così etichettato è il prodotto di un processo di lavorazione che prevede un periodo di invecchiamento e affinamento specifico, più prolungato rispetto alla versione base dello stesso vino. In merito, la legislazione italiana (legge n. 238 del 12 dicembre 2016, “Disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino”), stabilisce che: “La menzione ‘riserva’ è attribuita ai vini a Denominazione d’Origine (DO) che siano stati sottoposti a un periodo di invecchiamento, compreso l’eventuale affinamento, non inferiore a: a) due anni per i vini rossi; b) un anno per i vini bianchi; c) un anno per i vini spumanti ottenuti con metodo di fermentazione in autoclave denominato «metodo Martinotti» o «metodo Charmat»; d) tre anni per i vini spumanti ottenuti con rifermentazione naturale in bottiglia.” La normativa italiana attesta quindi che la menzione “Riserva” può essere attribuita soltanto a vini di particolare pregio e qualità, vini DOC e DOCG, DOP per la normativa europea. Un vino “Riserva” è dunque un vino di assoluto pregio ed eccelsa qualità. Un elemento importante è costituito dal fatto che il periodo di invecchiamento di un vino “Riserva” è sempre superiore a quello della versione base dello stesso vino; inoltre, ogni singolo disciplinare può prevedere periodi diversi di invecchiamento per tali vini, sempre superiori e mai inferiori a quanto stabilito dal disciplinare. Inoltre, non tutti i disciplinari prevedono la “Riserva”, perché non tutti i vini sono adatti ad un processo di invecchiamento prolungato. In etichetta, la menzione “Riserva” compare dopo il nome del vitigno, spesso seguita dall’annata.

Per quanto riguarda i vini campani, la dicitura “Riserva” viene aggiunta sia ai vini rossi DOCG e DOC, in generale sottoposti a un processo di invecchiamento della durata minima di tre anni, sia alle tipologie di vini bianco, che solitamente attraversano una fase di invecchiamento di almeno un anno. I vini campani pù rinomati appartenenti a questa tipologia sono, per quanto riguarda i vini rossi, il Taurasi Riserva DOCG e l’Aglianico del Taburno DOCG Riserva, le versioni Riserva dei rossi Irpinia DOC e Sannio DOC, quelle prodotte nelle isole di Ischia e Capri e molti altri; tra i migliori vini bianchi campani con menzione “Riserva” si annoverano il Greco di Tufo Riserva DOCG, il Fiano di Avellino Riserva DOCG ed altri ancora.

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Fiano di Avellino DOCG Riserva – De’ Gaeta

19,90

Il Fiano di Avellino DOCG Riserva di De’ Gaeta nasce a 630 metri di altitudine, tra le colline di Candida, nel cuore della denominazione DOCG. Un bianco che unisce altitudine, precisione agronomica e vinificazione essenziale, per esprimere la finezza e la longevità di uno dei vitigni simbolo dell’Irpinia. Il risultato è un vino profondo, minerale e complesso, pensato per sfidare il tempo e sorprendere a ogni sorso.

Alla vista si presenta con un giallo paglierino luminoso. Al naso, rivela un bouquet fine e stratificato: fiori bianchi, agrumi, erbe mediterranee e una vibrante mineralità, con sfumature fumé che ne anticipano l’evoluzione. Al palato è secco, ampio, sapido e perfettamente bilanciato tra freschezza e struttura. L’affinamento prolungato sui lieviti gli conferisce rotondità e profondità, rendendolo perfetto per chi cerca un grande bianco da invecchiamento.

Cantina :  DE' GAETA
5 su 5

Fiano di Avellino DOCG Riserva “Vigna Isca” – Antonio Caggiano

37,00

Il Fiano di Avellino DOCG Riserva “Vigna Isca” di Antonio Caggiano è un vino bianco di straordinaria eleganza e complessità, prodotto esclusivamente nelle annate migliori. Riconosciuto per la sua qualità eccezionale, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti nel panorama enologico.

Alla vista, si presenta con un colore giallo dorato, indice della sua maturità e struttura. Al naso, offre un bouquet complesso e avvolgente, con note floreali di fiori bianchi e sentori fruttati di frutta secca, arricchiti da delicate sfumature di erbe aromatiche e spezie dolci. Al palato, il vino è pieno, morbido e armonico, con una freschezza vibrante e una leggera sapidità che conferiscono equilibrio e persistenza. Il finale è lungo e raffinato, lasciando emergere una piacevole nota minerale che invita al sorso successivo.

5 su 5