Vini campani DOCG

La denominazione di origine controllata e garantita (DOCG) certifica al consumatore l’origine geografica di un vino in Italia. Inizialmente istituita tramite relativo decreto ministeriale, dal 2010 la denominazione DOCG rientra nella categoria comunitaria DOP (Denominazione di Origine Protetta). Secondo la normativa vigente, il nome della denominazione deve essere obbligatoriamente menzionato in etichetta e può consistere nel nome geografico di una zona vitivinicola o nella combinazione del nome storico di un prodotto e della relativa zona di produzione. La denominazione DOCG viene riservata ai vini già riconosciuti con denominazione di origine controllata (DOC) da almeno dieci anni e ritenuti di particolare pregio, in relazione alle specifiche qualitative intrinseche, nel confronto con analoghi vini così classificati, tenendo presente l’incidenza di tradizionali fattori naturali, umani e storici, e che abbiano raggiunto rinomanza e valorizzazione commerciale a livello nazionale e internazionale.

Prima di essere messi in commercio, i vini DOCG vengono sottoposti in fase di produzione ad un esame organolettico e ad una preliminare analisi chimico-fisica che certifichi il rispetto delle procedure previste dal disciplinare. Inoltre, l’esame organolettico deve essere ripetuto anche nella fase dell’imbottigliamento; per i vini con denominazione DOCG è prevista, infine, anche un’analisi sensoriale (assaggio) effettuata da un’apposita commissione. L’eventuale mancato rispetto dei requisiti ne impedisce l’entrata in commercio con la denominazione DOCG. La legislazione italiana prevede per la denominazione DOCG un’ulteriore segmentazione in sottozone (comuni o parti di esso) o microzone (vigneti o poco più), ovvero l’indicazione geografica aggiuntiva, che prevede un’ulteriore classificazione a sè che conferisce al prodotto finale l’attestazione di un livello qualitativo ancora maggiore. La regione Campania vanta la produzione di 4 tipologie di vini con denominazione DOCG: si tratta dei vini rossi Taurasi DOCG, Aglianico del Taburno DOCG, e dei vini bianchi Greco di Tufo DOCG e Fiano di Avellino DOCG.

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Fiano di Avellino DOCG “Eugenia” – Sella delle Spine

15,00

Il Fiano di Avellino DOCG “Eugenia” della cantina Sella delle Spine è un vino bianco dal colore giallo paglierino acceso con sfumature verdine. Al naso esprime un ampio bouquet di delicati sentori di nocciola e albicocca che si fondono con fragranze di frutta tropicale e, nella fase di invecchiamento, di pera. Al gusto è caratterizzato da un sapore secco, morbido e vellutato, di una spiccata piacevolezza al palato. Un assaggio che non lascia indifferenti, che chiude con un finale di buona persistenza.

Cantina :  Sella delle Spine
5 su 5

Greco di Tufo DOCG “Don Raffaele” – Sella delle Spine

15,00

Il Greco di Tufo DOCG “Don Raffaele” 2020 della cantina Sella delle Spine è un vino dal colore giallo paglierino carico, al naso esprime un ampio bouquet di profumi molto complesso con note di frutta matura e sentori di pesca, albicocca, cedro e mandorla. Al gusto è caratterizzato da un sapore secco e morbido che si distingue per il particolare bilanciamento tra freschezza e sapidità. Un assaggio che non lascia indifferenti, che chiude con un finale di buona persistenza.

Cantina :  Sella delle Spine
5 su 5

Greco di Tufo DOCG “Cutizzi” 2017 – Feudi di San Gregorio

19,72

Il Greco di Tufo DOCG “Cutizzi” 2017 dei Feudi di San Gregorio è un vino bianco dal colore giallo con riflessi dorati. Il profumo è intenso e persistente. Al naso esprime nette sensazioni di frutta, dalla prugna verde alla pera ”Mast’Antuono” (tipica campana) fa cui si aggiungono decise sensazioni balsamiche di mentuccia. Al palato mostra immediatamente la spalla acida e la spiccata mineralità tipica del territorio. Grande anche il finale, lungo ed appagante.