Il vitigno Aleatico

La storia conosciuta del vitigno Aleatico comincia nell’antica Grecia per poi diffondersi in buona parte della penisola italica, dove attualmente il vitigno risulta diffuso soprattutto in Toscana, Puglia e Lazio. La sua coltivazione è consentita anche nei territori di altre regioni italiane, tra le quali figura anche la Campania, sebbene la sua presenza nelle aree meridionali sia sicuramente meno rilevante rispetto all’area centrale e settentrionale. L’Aleatico si annovera tra le tipologie di vitigni definiti semiaromatici ed è probabilmente il risultato di un processo di mutazione di un Moscato a bacca nera, di cui difatti ricorda vagamente il sapore. Le uve prodotte da questo particolare vitigno vengono predilette per la produzione di vini principalmente dolci (ma anche secchi), data la loro specifica capacità di assimilare un alto livello di zuccheri, conferendo così una nota di originalità alla già spiccata aromaticità. Il vitigno Aleatico predilige condizioni climatiche e morfologiche particolari, per cui si adatta bene soprattutto in aree collinari contraddistinte da un clima mite, caldo.

I vini prodotti con uve Aleatico

Le uve prodotte dal vitigno Aleatico compaiono in varie percentuali in numerosi disciplinari di produzione e in molte denominazioni, lavorate in purezza o come componenti di un blend, tra le quali si ricordano la DOCG Elba Aleatico Passito in Toscana, l’Aleatico di Gradoli in Lazio e in Puglia le DOC Aleatico di Puglia e Salice Salentino. Nella regione Campania le uve derivanti dal vitigno Aleatico vengono utilizzate nella produzione di numerosi vini con denominazione IGP come Beneventano IGP, Campania IGP, Terre del Volturno IGP e altre ancora. Come per la maggior parte dei vitigni storici disciplinati per legge, l’Aleatico è stato registrato ufficialmente nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 1970. A livello nazionale la superficie territoriale coltivata da esso occupata ammonta a circa 330 ettari, è quindi caratterizzato da un discreto livello di produttività che però non inficia l’eccellente qualità delle uve. Il vino ottenuto da uve Aleatico si presenta generalmente con colore rosso rubino, mentre al palato risulta fruttato, morbido e avvolgente.

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